Libertà di Stampa: Italia al 57° posto. Questione di Qualità

Non si può essere contenti di essere al 57° posto della classifica mondiale della libertà di stampa stilata come ogni anno da Reporter senza Frontiere (via). Non si può essere contenti in senso assoluto e in senso relativo ai paesi che ci sono davanti.

Le cause sono tantissime e parlarne richiederebbe ore e ore di dibattito. A me è fin troppo chiaro che senza Informazione di Qualità non ci può essere Libertà. Se penso agli attibuti a mio avviso necessari per una valutazione dei contenuti, questo risultato non mi sorprende.

Classifica mondiale della libertà di stampa 2013

Pluralismo: viene garantito il pluralismo nell’ecosistema informativo italiano? Quando parlo di pluralismo, mi riferisco a quello interno, cioè al pluralismo all’interno di una stessa testata giornalistica. La risposta è sicuramente no!

Pubblicità: quanto peso ha la pubblicità per garantire ossigeno agli Editori? Troppo. Per me ancora troppo.

Completezza: quanto ci viene detto e quanto ci viene nascosto dagli organi di stampa? Non scopro nulla di nuovo, certo, perché è evidente a tutti quanta influenza abbia l’Editore su ciò che va detto e ciò che va taciuto.

Pluralismo, Pubblicità e Completezza sono solo tre dei sette attributi (che ho definito nella mia ricerca) per i quali bisogna garantire dei livelli accettabili pena l’abbassamento drastico della qualità dell’informazione e, quindi, della libertà di stampa. Imho.

Italia al 57° posto della classifica mondiale della libertà di Stampa

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