Pare sia arrivato il momento di Etalia, una piattaforma che potrebbe cambiare l’ecosistema informativo digitale.
Etalia non è una novità: chi ha a cuore il futuro del Giornalismo e dell’Editoria questa piattaforma già la conosce. Lo scorso anno, ad esempio, Etalia fu protagonista in più di un panel nell’ambito del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia (Etalia era tra gli sponsor, c’è da dirlo!) con una idea di sicuro impatto: i ricavi vengono condivisi e spettano non soltanto agli autori, ma anche ai lettori.
Un’idea che è tra i cardini del Modello che presento in #1news2cents.
La curiosità è molto forte. Bisognarà aspettare Ottobre per capire, ad esempio, se:
- basterà la pubblicità per tenere in piedi la Piattaforma?
- è pericoloso remunerare il lettore? non c’è il rischio che il meccanismo risulti falsato?
E’ difficilissimo e azzardato fare delle considerazioni senza “averci messo le mani”. Ma, parlando in totale libertà:
- credo che basare il modello sulla pubblicità sia un rischio, non soltanto dal punto di vista della sostenibilità economica dell’Impresa: dietro l’angolo c’è il pericolo di distorcere l’informazione;
- mi piacerebbe molto di più vedere la ricompensa di condivisione riconosciuta al lettore, come vincolata: spendo i crediti guadagnati sulla piattaforma solo ed esclusivamente sulla piattaforma, per acquistare altra informazione, altrimenti ad una Impresa editoriale se ne aggiunge un’altra. E non sempre questa è una cosa bella!
Il Modello che propongo in #1news2cents, assegna alla Pubblicità un ruolo marginale e prevede che i crediti di condivisione siano spesi in nuova informazione. Quello di Etalia sembra essere diverso ma è importante cominciare una sperimentazione. Quindi…
in bocca al lupo a Etalia!
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